
CORNUTO, IL PIACERE DI NON ESSERE VISTO
RACCONTI DEGLI AMICI DI RED- Confessione anonima di un marito cornuto, 45 anni
Non sono mai stato uno che fa colpo. Né al lavoro, né con le donne. Ho un viso che si dimentica facilmente, una pancia che non va più via e un modo di fare che pare sempre chiedere scusa anche quando sto zitto. Però… mi sono sposato. E lei, beh, lei era fuori dalla mia portata. Bella, sveglia, con un culo da copertina e un modo di camminare che ti costringeva a girarti. Non so bene come ci sia riuscito, forse ero solo il porto sicuro in cui voleva attraccare dopo troppe delusioni. Oppure le facevo pena. O magari, davvero, un po’ mi ha amato. All’inizio.
Col tempo, le cose sono cambiate.
Io ingrassavo, lei dimagriva. Io mi spegnevo, lei brillava. Avevo il sospetto che mi tradisse da un pezzo, ma non ho mai avuto il coraggio di affrontarla. Anche perché… ecco il punto:
mi eccitava.
L’idea che mia moglie scopasse con un altro uomo… mi faceva diventare duro come non mi succedeva da anni. So che può sembrare da malati, ma è così. Mi immaginavo lei che si spogliava per un altro, che gemeva con un altro, che prendeva cazzi diversi dal mio. E io lì, spettatore muto, con le corna in testa e il cazzo in mano.
Ma non gliel’ho mai detto. Lei non sa che lo so.
E questo rende tutto ancora più forte.
Il piano per scoprire le corna
Quel venerdì ho fatto finta di uscire per una trasferta di lavoro. Erano giorni che lo avevo preannunciato e lei…lo avevo notato che sorrideva troppo al telefono mentre scambiava km di messaggi con la sua ipotetica amica. Ero certo che stesse creando l’appuntamento con lui, belli comodi nel nostro letto. Cosi quella mattina le ho lasciato il solito bacio sulla guancia e sono salito in macchina, ho messo in moto e mi sono allontanato guardando la sua mano salutarmi dalla finestra al piano terra. Ho fatto il giro dell’isolato, ho parcheggiato due strade più in là e sono tornato a piedi. Mi sono infilato dentro casa piano, senza fare rumore, passando dal garage che avevo lasciato aperto di proposito.
Mi tremavano le mani. Non sapevo nemmeno se sarebbe successo qualcosa, ma sentivo in pancia che sì, oggi sarebbe successo.
Sono rimasto nascosto nello sgabuzzino al piano di sopra, quello vicino alla camera da letto, dove teniamo le scarpe. Le tapparelle della camera da letto erano appena abbassate, lasciavano entrare una luce soffusa. Ho sentito il suo telefono squillare. “Sì, vieni pure… è tutto libero.”
Dieci minuti dopo, il citofono.
Lei, allegra come una ragazzina, è corsa a sistemarsi i capelli allo specchio dell’ingresso. Aveva addosso solo una maglietta lunga e niente sotto. Quando lui è entrato, ho intuito il suo sorrisetto malizioso. Immaginavo quello che non potevo ancora vedere.
Lui lo avrei visto poco dopo, quando salirono le scale. Un tipo grosso, nero di capelli, con le mani grandi e il collo spesso.
L’ha baciato subito sulla bocca. Senza dirgli nemmeno “ciao”.
La scopata della moglie infedele
Sono andati in camera.
Io sono rimasto a guardare da uno spiraglio.
Lei si è tolta la maglietta lentamente, mentre lui si toglieva la cintura.
Si è inginocchiata davanti a lui. L’ha preso in bocca come se fosse una cosa che aveva fatto mille volte.
Lo succhiava con foga, con fame. Con desiderio vero, quello che con me non aveva più da anni.
Io avevo già la mano dentro ai pantaloni.
Mi sembrava di vivere un porno in diretta. Solo che non era una fantasia: era mia moglie, sul nostro letto, che faceva la troia con un altro.
E non lo sapeva…
Non sapeva che io la stavo guardando.
VOYEUR ECCITATO
Lui la stava tenendo per i capelli. Le dava delle spinte lente, profonde, e lei gemeva con la bocca piena. Ogni tanto tossiva leggermente, ma non si fermava. Lo guardava dal basso con uno sguardo che a me non aveva mai rivolto, nemmeno nei primi tempi.
Era lì davvero, con il corpo e con la testa.
Si stava godendo ogni secondo.
Poi lui l’ha tirata su e l’ha sbattuta sul letto. Le ha allargato le gambe con forza e si è messo a leccarla.
Lei ha urlato. Un gemito vero, gutturale, che mi ha fatto vibrare il petto. Si contorceva, gli tirava i capelli, gli chiedeva di continuare.
Quando lui è entrato, mia moglie ha spalancato la bocca e ha chiuso gli occhi. Sembrava andare in estasi.
Io… io non ce la facevo più.
Avevo il cazzo in mano e il cuore che batteva come un tamburo. Mi sono venuto addosso, lì nel ripostiglio, mentre la guardavo farsi scopare come una puttana sul nostro materasso matrimoniale.
Ma loro andavano avanti.
UN CORNUTO CHE GODE FELICE
Lui la girava, la sbatteva da dietro, la prendeva per la vita e le diceva frasi sporche all’orecchio. Lei rideva, gemeva, lo incitava. “Ancora, più forte, fammi male, ti prego…”
Erano parole che con me non aveva mai detto.
Lui le ha dato uno schiaffo sul culo, forte. Lei ha gridato di piacere.
Poi ho sentito che stavano per venire. Lei urlava e si muoveva a scatti, lui la stringeva sempre più forte.
Alla fine, sono crollati entrambi sul letto, sudati, ansimanti.
Io mi sono tirato su i pantaloni e sono sgattaiolato giù per le scale.
Mi sono rifugiato in cucina.
Avevo le gambe molli, ma un sorriso ebete sulla faccia.
Ero un cornuto, sì. Ma non un cornuto qualunque: uno che sa, che vede, e che gode in silenzio.
L’incontro in cucina
Mi sono versato un bicchiere d’acqua. Avevo la gola secca e il cervello che girava. Mille pensieri e sansazioni da elaborare ma in effetti neanche mi rendevo conto che lei avrebbe potuto scendere quelle scale in qualunque momento e io non avrei saputo che fare.
Invece venne giù lui.
Camminava piano, in boxer e maglietta.
Quando è entrato in cucina e mi ha visto, si è fermato di botto.
L’ho guardato negli occhi, senza dire una parola.
Poi ho mormorato:
“Non dirle che sono qui.”
Lui ha fatto un mezzo sorriso. Non era un sorriso di scherno, no.
Era… una specie di rispetto.
Non mi ha detto nulla, si è riempito un bicchiere anche lui, e poi ha aggiunto:
“Hai una moglie fantastica.”
Io ho bevuto tutto d’un fiato.
E ho risposto soltanto:
“Lo so.”
Non ci siamo detti altro
Consapevole cornuto
Lui è risalito.
Io sono rimasto lì in cucina ancora un po’, a pensare.
Avrei potuto fermarla mille volte.
Avrei potuto affrontarla, urlare, farle scenate.
E invece… ho fatto l’unica cosa che mi fa sentire vivo: guardarla mentre fa l’amore con un altro, e sapere che lei non sa che io so.
C’è qualcosa di perverso in tutto questo, lo ammetto.
Ma non è solo sesso.
È molto di più.
È come se, vedendola così libera, così sporca, così porca, io potessi finalmente sentirmi uomo.
Non perché la possiedo, ma perché la lascio libera di scopare con chi vuole… e io resto lì, a godermi ogni dettaglio.
Un cornuto consapevole, sì.
Uno che non ha bisogno di essere dominato, né insultato.
Mi basta esserci, vedere, non essere visto.
Riflessione
Ho deciso di raccontarlo perché so che là fuori ci sono altri come me.
Uomini normali, che portano gli occhiali, con la pancetta, col lavoro da impiegato e la voce bassa.
Uomini che non direbbero mai certe cose a voce alta…
…ma che sanno cosa vuol dire sentire il cuore battere solo quando si è nell’ombra, in silenzio, a guardare la propria donna godere come non ha mai fatto con loro.
Non sono malato.
Non sono pazzo.
Sono solo un cornuto felice.
E quando mi guardo allo specchio, non provo vergogna.
Provo solo… eccitazione.
E la speranza che, anche domani, lei organizzi qualcos’altro.
Magari con un altro uomo.
Magari in salotto.
Magari col vibratore nuovo.
Io ci sarò.
Da qualche parte, nascosto.
Con il fiato corto, e il cazzo duro.
Fabio, 45 anni, Roma
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