
Orgia natalizia: il miglior regalo del mondo
Natale di porcate: la sorpresa hard che ogni uomo sogna
Il regalo più spinto di sempre
Era la mattina di Natale. La casa profumava di cannella, e l’albero scintillava sotto la luce calda del camino. Marco scese le scale in pigiama, ancora assonnato, ma con un sorriso da bambino. Il caffè? Il panettone? No. Sotto l’albero lo aspettava qualcosa di molto più eccitante.
Quattro ragazze, completamente nude tranne che per i cappelli rossi da Babbo Natale e calze autoreggenti, lo stavano aspettando in ginocchio. In mezzo a loro, sua moglie, vestita solo con un baby-doll rosso trasparente e un sorriso indecente.
«Buon Natale, amore… oggi realizzo la tua fantasia più sporca: un’orgia. E sarai tu il re della festa.»
Lui rimase di sasso, il cazzo che già si gonfiava sotto il pigiama. Non fece in tempo a rispondere: una delle Babbe Natale gli sbottonò il pantalone con la bocca.
Inizia il gioco: bocche calde e mani ovunque
In pochi istanti si ritrovò nudo, circondato da bocche affamate. Una leccava le palle con la lingua morbida, un’altra lo prendeva in bocca fino in fondo, affondando la gola sul suo cazzo duro. Una terza gli baciava i capezzoli mentre la quarta si strofinava contro la sua coscia.
Sua moglie guardava la scena seduta sul divano, gambe aperte e dita infilate nella figa bagnata. «Gustati tutto, amore. Le ho scelte io. E sono tutte tue.»
Le ragazze si alternavano sul suo cazzo come fosse un microfono da passare tra le labbra. Una lo succhiava lentamente, le altre si leccavano tra loro, glutei tondi e fessure bagnate che brillavano alla luce dell’albero.
Marco non sapeva dove guardare, cosa toccare. Bocca, figa, culo… ovunque.
Fighe, lingue e dita: la moglie mostra chi comanda
«Adesso tocca a me.» La moglie si alzò, si avvicinò e spinse il marito sul divano.
«Rilassati, tesoro.» Si sedette sulla sua faccia, la figa rasata e bagnata premuta contro la sua bocca. «Leccami come se fosse l’ultimo Natale della tua vita.»
Lui obbedì, infilando la lingua in profondità mentre lei gemeva e guidava le ragazze con lo sguardo. Una si sdraiò sul tavolino e fu subito leccata da un’altra. La terza si fece penetrare con tre dita dalla quarta. C’era solo voglia, sudore e carne.
Mentre il marito le leccava la figa e il buco del culo con foga, la moglie dirigeva l’orgia come una regista porno. «Schiaccia quella lingua, troia. Apri di più le gambe. Tu, succhiale le tette.»
Le ragazze gemevano senza pudore, spinte in una spirale di sesso e piacere.
Culi spalancati e voglia animalesca
Non ci furono pause. Una delle Babbe Natale si sedette sul cazzo di Marco, facendolo scivolare dentro la sua figa bagnatissima. Cavalcava come una indemoniata, i seni che rimbalzavano davanti alla moglie che glieli succhiava con avidità .
Un’altra ragazza si mise in ginocchio dietro di lui e iniziò a leccargli l’ano, mentre la quarta se lo prendeva in bocca tra una cavalcata e l’altra. Era puro sesso animalesco, senza limiti.
Le ragazze si leccavano il culo a vicenda, si facevano entrare le dita nelle due fessure contemporaneamente, e Marco assisteva in estasi, la vista piena di figa spalancata e buchi lubrificati.
Sua moglie lo baciava con la bocca sporca di altri succhi, poi si metteva a quattro zampe e lo invitava: «Scopami davanti a loro, fallo ora.»
Tutti su di lui: gang bang esplosiva
Marco la prese da dietro con una furia che non aveva mai provato. Le sue palle sbattevano sul clitoride della moglie mentre un’altra gli succhiava le dita. Due ragazze si baciavano di fronte a lui, toccandosi la figa con violenza.
Quando venne la prima volta, lo fece dentro sua moglie, urlando come un animale. Ma loro non lo lasciarono fermarsi. Lo leccarono, lo succhiarono, lo risvegliarono.
La seconda volta la sborra finì sulla lingua della ragazza che gli aveva preso tutto in gola. La terza lo fecero venire dentro un culo stretto e oliato, che si stringeva su di lui come una morsa.
Era un Natale fatto di carne, umori e orgasmi continui. Nessuna pausa, solo scopate senza tregua.
Una famiglia molto unita
Quando sembrava tutto finito, le ragazze si stesero esauste, le cosce ancora tremanti. Marco era sdraiato, il cazzo ancora duro tra le gambe.
La moglie lo guardò con occhi lucidi, si sedette su di lui e lo fece entrare un’ultima volta nella sua figa calda.
«Questo è il Natale che ti meriti, amore mio.»
Mentre si muoveva lenta, le altre ragazze si leccavano a vicenda, baciandosi tra gemiti e sospiri. Una si chinò sulla moglie, le leccò i capezzoli mentre lei cavalcava il marito fino a venire ancora.
Sotto l’albero c’erano solo corpi sudati, odore di sesso e fiocchi rossi sparsi sul pavimento.
E fu davvero… un Natale di porcate.
Racconto di Ginevra 136
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