
Orgia in piscina
Il caldo torrido e la tentazione proibita
Il sole picchiava forte quel pomeriggio. Sofia e Luna, amiche da sempre, si erano spogliate fino agli slip e si erano sdraiate sui lettini a bordo piscina, nella splendida villa di Sofia. I loro corpi giovani e abbronzati brillavano d’olio, una visione peccaminosa che sembrava scolpita per tentare anche il santo più virtuoso. Le risate leggere si mescolavano al fruscio pigro dell’acqua, rendendo l’atmosfera carica di un’irresistibile tensione erotica.
Il giardiniere, un trentenne robusto e muscoloso, non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle due delizie. Cercava disperatamente di concentrarsi sul lavoro, ma i suoi occhi tornavano, di continuo, a indugiare sulle curve perfette e sulle movenze languide delle ragazze. Era inevitabile: ogni sorriso malizioso, ogni allungamento provocante delle loro gambe lo faceva sentire più duro, più eccitato.
La provocazione esplosiva e il desiderio incontrollabile
Sofia se ne accorse per prima. Con uno sguardo complice a Luna, ridacchiò piano e sussurrò qualcosa all’orecchio dell’amica. Subito dopo, entrambe si girarono lentamente sui lettini, offrendo una visuale perfetta dei loro sederi appena coperti dagli slip. Era una provocazione chiara, un invito senza veli.
“Fa caldo, vero?” mormorò Sofia, guardando il giardiniere dritto negli occhi.
Luna, ancora più sfacciata, si sollevò lentamente, slacciò il reggiseno e lasciò i seni liberi, massaggiandoli con movimenti lenti e peccaminosi. “Vieni a rinfrescarti con noi?” sussurrò, mordendosi il labbro inferiore in un gesto carico di desiderio.
L’inizio bollente dell’orgia in piscina
Il giardiniere, incapace di resistere oltre, lasciò cadere gli attrezzi a terra e si avvicinò. Il suo costume era già gonfio dall’eccitazione. Sofia lo prese per mano, guidandolo con dolcezza sopra il suo seno nudo, mentre Luna si inginocchiava davanti a lui, accarezzandogli l’interno coscia con dita leggere.
In pochi istanti, le due ragazze si abbandonarono completamente alla lussuria. Si baciarono davanti a lui, un bacio profondo e sporco, le lingue intrecciate e i gemiti soffocati che accendevano l’aria di una carica erotica esplosiva. Le mani scorrevano ovunque: sui seni, tra le gambe, stringendo, accarezzando, graffiando.
Non molto dopo, si gettarono in acqua trascinando con loro il giardiniere. Lì, tra schizzi e risate eccitate, iniziarono a spogliarsi completamente. I corpi si avvinghiarono sott’acqua: Sofia e Luna si leccavano i capezzoli, si toccavano tra le gambe, godendo apertamente della reciproca intimità , mentre lui assisteva, eccitato al punto da tremare.
Lesbiche scatenate e sesso a tre bollente
Sofia, desiderosa di più, si spinse contro il bordo piscina e aprì le gambe, offrendo la sua fessura rasata a Luna, che si tuffò tra le sue cosce con una foga famelica. Le sue labbra si attaccarono al clitoride di Sofia, succhiando e leccando con ritmo deciso, mentre la ragazza gemeva senza ritegno, stringendo le mani ai bordi scivolosi della piscina.
Il giardiniere, spinto dalla voglia irrefrenabile di possedere quelle due creature divine, si avvicinò e, afferrando i fianchi di Sofia, la penetrò da dietro con una spinta decisa. Lei urlò di piacere, sentendosi riempire profondamente, mentre Luna continuava imperterrita a stimolarla con la lingua.
Fu un crescendo vorticoso. Non si fermarono: si alternarono in mille combinazioni. Luna si inginocchiò sul bordo piscina e toccò Sofia mentre veniva cavalcata da dietro; poi toccò anche lui, accarezzandolo e baciandolo, ansiosa di sentirlo dentro di sé.
Il piacere selvaggio tra acqua e lettini
Quando uscirono dall’acqua, ansimanti e in preda a una sete insaziabile di sesso, si trascinarono sui lettini. Le lenzuola si bagnarono dei loro corpi grondanti, ma a nessuno importava. Sofia e Luna si presero il tempo per esplorarsi a fondo: Sofia spinse Luna a terra, si chinò tra le sue gambe e la leccò avidamente, mentre il giardiniere si masturbava sopra di loro, godendo dello spettacolo proibito.
Luna gemeva forte, le cosce che tremavano per gli orgasmi multipli che Sofia le strappava senza pietà . Quando finalmente Luna venne di nuovo, con un urlo spezzato, Sofia sollevò il viso bagnato dai succhi dell’amica e si voltò verso il giardiniere, che la prese subito, senza esitazione.
La sollevò tra le braccia, la prese di peso, facendola rimbalzare contro il suo corpo teso, e la penetrò con forza animalesca. Sofia gli graffiava la schiena, le gambe strette intorno ai suoi fianchi, gemendo il suo nome ad ogni affondo.
Orgasmo intenso
Nel frattempo, Luna, non ancora sazia, si inginocchiò dietro il giardiniere e iniziò a stimolarlo, accarezzandogli le palle e mordicchiandogli il collo, aumentando ancora di più la sua eccitazione.
Quando lui raggiunse l’orgasmo, lo fece con uno spasmo violento, riempiendo Sofia dentro e fuori, senza trattenersi. Ma non era ancora finita.
Incapaci di fermarsi, si avvinghiarono nuovamente in acqua. Luna si sedette a bordo piscina, le gambe aperte, mentre Sofia la penetrava con le dita, e il giardiniere le baciava il seno, leccando e succhiando i capezzoli duri come pietre.
orgia senza fine
Il pomeriggio si trasformò in sera, ma il ritmo non diminuì. Ogni tanto si fermavano solo per riprendere fiato, per poi ricominciare più avidi, più vogliosi. Era una vera orgia, selvaggia e senza fine, consumata tra le onde della piscina e i lettini inzuppati, sotto il cielo dorato dal tramonto.
Il giardiniere aveva trovato il suo paradiso. Sofia e Luna, due lesbiche assetate di sesso e desiderio, gli avevano regalato il pomeriggio più eccitante della sua vita.
E mentre la notte scendeva lenta, i gemiti di piacere continuarono a echeggiare nella villa, mischiandosi ai battiti frenetici dei loro cuori insaziabili.
Racconto di Virginia 132
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