
Orgia gay estrema: gangbang tra uomini senza tabù
Il club privato e l’invito segreto
Era da settimane che sentiva parlare di quel posto. Un club privato, solo per uomini. Nessun nome, nessuna insegna. Solo un messaggio ricevuto una notte, con un indirizzo e un orario.
Quando Luca entrò, il cuore gli batteva fortissimo. La stanza era enorme, illuminata da luci rosse e calde. Decine di uomini nudi, corpi muscolosi e sudati che si leccavano, si scopavano, si masturbavano in gruppo. Il profumo di sesso e sborra nell’aria era quasi stordente.
Una mano forte lo prese per la vita. «Sei nuovo?» Luca annuì. «Allora lasciati andare… e goditi ogni cazzo che troverai.»
Prime leccate e dita ovunque
Non fece in tempo a rispondere che era già circondato. Uno gli sbottonò i jeans con i denti, un altro gli leccava i capezzoli, mentre qualcun altro si inginocchiava dietro e gli calava i boxer.
Una lingua calda gli esplorò il buco del culo, lenta, precisa. Leccava con voracità, mentre un altro gli prendeva il cazzo in bocca con una fame animalesca.
Luca gemeva, le gambe tremanti. Le mani degli sconosciuti scorrevano ovunque: glutei, addome, petto, collo. Qualcuno gli infilò due dita nel culo, lentamente, poi tre, poi quattro. Lui era già completamente aperto, arrendevole, voglioso.
Fu steso su un divano, le gambe aperte e il culo esposto. Tutti volevano assaggiarlo. Lo leccavano, lo succhiavano, gli passavano il cazzo in bocca a turno.
Succhiato, scopato, aperto
Il primo entrò con un colpo secco, senza chiedere. Un cazzo grosso, spesso, lo riempì completamente. Luca urlò e godette, la sensazione di essere preso da dietro mentre succhiava un altro cazzo lo faceva impazzire.
Due lo tenevano fermo, uno lo scopava, un altro gli infilava due dita in gola. Ogni centimetro del suo corpo era occupato, toccato, penetrato.
Quando il primo venne, lo fece dentro di lui, senza tirarsi fuori. E subito un altro prese il suo posto. Lo riempivano uno dopo l’altro, ognuno lo voleva, ognuno lasciava dentro il proprio seme.
Lui succhiava e godeva, il viso coperto di sborra, il culo allargato e inondato. Si sentiva vivo, desiderato, consumato.
Cazzi ovunque, godimento totale
Lo portarono sul tavolo, lo sollevarono per le gambe e lo tennero sospeso. Un uomo gli leccava il culo, un altro lo scopava mentre gli spingeva un dildo nella bocca. Ogni respiro era un gemito, ogni spinta un urlo.
Poi fu il turno di un trio: uno davanti, uno dietro, uno sotto a leccargli le palle. Lo scoparono in sincrono, mentre lui veniva senza nemmeno toccarsi.
«Più forte!» urlava Luca. «Apritemi tutto il culo, voglio ogni vostro cazzo!»
Vennero in faccia, in bocca, dentro. Uno gli sborro negli occhi, un altro gliela fece ingoiare tutta. Non si fermavano mai. Erano in venti. E tutti lo volevano.
Doppio, triplo, estremo
I giochi diventarono più intensi. Uno gli infilava un plug nel culo, un altro glielo toglieva e lo sostituiva con un cazzo reale. Lo montarono a turno, poi in due insieme.
Il doppio anale lo fece urlare così forte che tutti si girarono a guardare. Ma lui rideva e godeva. Gli spingevano i cazzi dentro come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Fu messo a quattro zampe sul letto, tre uomini lo penetravano in ogni orifizio. Vagina no, ma bocca e culo erano abbastanza. Quando uno veniva, un altro prendeva il suo posto.
Luca non sapeva più chi stesse dentro di lui, ma non importava. Era solo godimento puro. Anale, orale, fino all’ultima goccia.
La mattina dopo, ancora duro
Si svegliò tra i corpi nudi, esausto, la pelle incollata al sudore e alla sborra. Aveva il culo ancora aperto e sporco, il viso pieno di tracce di notti folli.
Accanto a lui, un uomo dormiva con un’erezione ancora in piedi. Luca si girò, gli prese il cazzo in bocca e iniziò a succhiarlo piano. Quell’uomo gemette nel sonno, poi si svegliò e lo prese per i capelli.
«Ne vuoi ancora?» chiese. Luca annuì, col sorriso.
Era solo l’inizio di un’altra giornata da troia gay.
E lui era pronto a godersela tutta, di nuovo.
Racconto di Erika 222
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