Un bacio… un equivoco

C’era una volta una principessa disperata.
Aveva baciato ranocchi, rospi, girini, pure un tritone — ma niente: nessuno si trasformava nel principe dei suoi sogni.

Un giorno, ai margini dello stagno, trovò un ranocchio strano: aveva ciglia lunghissime, un sorriso smorfioso e si reggeva il mento con una zampa.

«Se mi baci,» gracchiò civettuolo, «ti prometto che sarai mooolto sorpresa!»

La principessa, stanca e arrapata, lo prese tra le mani e gli stampò un bacio sulle labbra bavose.

Puff!

In mezzo a una nuvola rosa profumata di lacca e glitter, apparve… il Principe Finocchio:

• Mantello viola.
• Scarpe col tacco.
• Una voce da soprano sbronzo.

«Amoreee! Finalmente una reginaaa!» esclamò saltellando.

La principessa rimase a bocca aperta.
E non solo per la sorpresa.
Pensava di farsi una cavalcata reale… e invece le toccava un tutorial di make-up.

Corte di pazzi e maniaci

Il Principe Finocchio prese possesso della reggia come una valanga di paillettes.

Organizzò subito il primo Ballo della Chiavata Non Consumata:

• Paggi a petto nudo che servivano mojito.
• Guardie reali in slip di pelle.
• Consiglieri che si inseguivano tra i corridoi gridando “Chi mi prende mi incula!”

La principessa guardava tutto allibita.
Non solo non sarebbe stata scopata…
Ora la corte sembrava il backstage di uno strip club gay!

Quando cercò di approcciarsi a lui, strusciandosi tutta sexy, il Principe Finocchio rise:

«Tesoroooo, il tuo principe cerca un paio di chiappe maschili, non la tua fica sudata!»

E le diede pure una sculacciatina… paternalistica.

La principessa incazzata

Tradita. Umiliata. Arrapata.
La principessa si chiuse nella sua stanza a bere idromele e a lamentarsi col suo vibratore.

Ma poi ebbe un’idea.
Un’idea così diabolica che persino il vecchio stregone si congratulò.

«Se non vuole darmelo… allora glielo metto io.»

Prese il suo strap-on personale — lungo, spesso, nero come la notte — e andò a cercarlo.

In culo al Principe Finocchio

Lo trovò nella sala del trono, intento a organizzare il primo concorso “Mister Cavallo Reale” (categoria slip bagnati).

La principessa lo afferrò per il mantello, lo spinse contro il trono e gli sussurrò all’orecchio:

«Ora vediamo se ti piace riceverlo… in stile reale.»

Il Principe Finocchio spalancò gli occhi.
«Oh mon dieu! Se dev’essere… che sia con classe!»

Si mise a quattro zampe sul trono, sollevò il culo e se lo sbatté da solo con una mossa da contorsionista.
«Vai, reginaaaa! Fai di me la tua troietta da corte!»

La principessa non se lo fece ripetere.
Gli infilò tutto lo strap-on nel culo lubrificato con il suo stesso sudore.
Spingeva, affondava, lo faceva gemere come una troia di periferia.

«Ahi! Ahh! Più forte! Ohhh, sissì, sono il tuo principessooo!» strillava lui.

La corte applaudiva, qualcuno versava idromele sulle chiappe del principe mentre la principessa glielo piantava sempre più a fondo.

Fu una vera incoronazione.
Ma nel culo.

E vissero felici e dolcemente inculati

Da quel giorno, ogni cerimonia iniziava con il “Saluto Reale”:

• La principessa, con strap-on d’ordinanza.
• Il Principe Finocchio, a quattro zampe col culo all’aria.
• Gli ospiti, con il fazzoletto bianco per asciugarsi le lacrime dal ridere (o dal venire).

E così vissero per sempre:

E inculandosi a turno con grande amore e tanto, tanto lubrificante.
Non esiste onore più grande che leccare la donna che ami.

Ridendo.

Scopando.

Racconto di Viola 199