
Mulan lesbica: fuggita per amore, leccata con passione
La serva dagli occhi di fuoco
Mulan non si era mai innamorata di un uomo.
Fin da piccola, osservava le donne del villaggio con occhi diversi. Ammirava i loro corpi, i fianchi che si muovevano, le dita delicate che lavoravano la seta. Ma nessuna le aveva mai fatto perdere il fiato come Lei: Xiao, la serva personale del principe.
Xiao aveva occhi scuri come la notte, pelle morbida e dorata, e labbra che sembravano fatte solo per essere baciate. Quando Mulan la incontrava nei corridoi del palazzo, il cuore le batteva così forte che doveva voltarsi per non arrossire.
E Xiao, sottovoce, le lasciava ogni volta un sorriso malizioso.
Un invito. Una promessa.
Sotto le tende del silenzio
Una notte, Mulan non resistette. La seguì tra le tende del padiglione estivo, dove Xiao preparava il letto del principe. Ma quella sera, Xiao non si accorse di lei. Si stava lavando, nuda, con una brocca d’acqua e un panno leggero.
Mulan rimase nascosta, in silenzio, mentre osservava l’acqua scivolare sul seno dell’altra ragazza. Le gocce si fermavano sui capezzoli turgidi, scendevano lungo il ventre fino al pube rasato. Era uno spettacolo ipnotico. Erotico. Irresistibile.
Xiao alzò lo sguardo. «Stavi spiando, guerriera?»
Mulan si fece avanti. Tremava. Ma non per paura. Xiao le prese la mano e la posò sul proprio fianco nudo. «Io ti sogno da mesi… Mulan.»
Non ci fu bisogno di parole. Le labbra si cercarono, le bocche si unirono con fame. Un bacio lungo, lento, poi sempre più profondo. Xiao prese la mano di Mulan e la guidò tra le sue gambe.
Era calda. Bagnata. Aperta.
La prima notte
Si stesero sui tappeti, tra cuscini e veli. Xiao si mise sopra Mulan e la spogliò lentamente, come si srotola un regalo prezioso. Scoprì il seno sodo, lo accarezzò, poi lo baciò. Leccò i capezzoli come se li stesse assaporando per la prima volta.
Mulan gemeva, le dita già affondate tra le cosce dell’altra, che si apriva come un fiore. Le labbra di Xiao scesero lungo la pancia, fino alla figa depilata, pulsante. La leccò con dolcezza, poi con forza. Le affondò la lingua, le succhiò il clitoride.
Mulan si torse tra i cuscini, ansimava, il corpo che tremava per il piacere. Venne con un grido muto, le gambe avvolte intorno al volto dell’amante.
Ma Xiao non si fermò. Continuò a leccare, a stimolarla, finché Mulan non si lasciò andare di nuovo, in un secondo orgasmo.
Poi si scambiarono i ruoli. Xiao si stese, e Mulan si chinò tra le sue gambe, spingendo la lingua in profondità. Le dita giocavano intorno al buchino stretto, la lingua si muoveva rapida, precisa. Xiao venne urlando il suo nome, i fianchi che si alzavano a ogni colpo di lingua.
La fuga
Il giorno dopo, il principe notò gli sguardi tra le due. Mulan sapeva che non avrebbe potuto nasconderlo a lungo.
Così, quella notte, prese una decisione.
Si avvicinò a Xiao. «Scappiamo. Vieni con me. Lontano da questo palazzo, da ogni dovere.»
Xiao non esitò.
In silenzio, lasciarono la reggia. Nessuna armatura, nessun titolo. Solo due donne in cerca di libertà… e di continuare a scoparsi ogni notte.
Nella foresta, nude e felici
Trovarono rifugio in una capanna abbandonata nel cuore del bosco. Ogni sera facevano l’amore. Lentamente. Senza vergogna.
Si massaggiavano con olio caldo, si leccavano il corpo intero. Si mordevano le labbra, si accarezzavano i capezzoli, si penetravano con le dita. A volte strofinate l’una contro l’altra, le cosce intrecciate, finché entrambe non venivano insieme.
Mulan le sussurrava: «Sei la mia battaglia più dolce.»
E Xiao le rispondeva: «E tu la mia vittoria più umida.»
Per sempre
Mulan non tornò mai indietro.
Lasciò le guerre, la corte, la gloria.
Scelse il corpo di Xiao.
Scelse le notti sotto la pioggia, le lingue tra le cosce, i baci dietro la schiena.
E ogni giorno, tra carezze e gemiti, si dissero l’unica verità che contava:
Non esiste onore più grande che leccare la donna che ami.
Racconto di Lola 122
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