
Il Segreto di Eloise
Il Segreto di Eloise
L’apparenza Inganna
Eloise era conosciuta da tutti come la ragazza più composta del campus. Labbra appena sfiorate dal gloss, gonne sotto il ginocchio, libri stretti al petto come scudi contro il mondo. Ogni volta che qualcuno provava a spingersi oltre un sorriso, lei abbassava gli occhi, rossa in volto, per poi fuggire via. La verità, però, era nascosta sotto strati di seta e pudore.
Io la osservavo da settimane. Ogni suo passo, ogni sguardo furtivo, ogni dito nervoso che accarezzava il bordo della gonna. Non era timidezza: era provocazione sottile, una richiesta muta che solo chi sapeva davvero leggere avrebbe potuto cogliere.
La Tentazione Silenziosa
Una sera, complice un party di fine semestre, la vidi seduta sola sul divano, in una stanza semibuia. La birra tra le mani, lo sguardo perso, le gambe strette come se volesse trattenere qualcosa di molto più impetuoso. Mi avvicinai senza parlare, lasciando che il peso del silenzio la invadesse.
Eloise mi guardò, e nei suoi occhi lessi l’invito: “Scopri la vera me”.
Mi sedetti accanto a lei, così vicino da sentirne il respiro tremante. La mia mano si posò leggera sulla sua coscia, sopra il tessuto castigato della gonna. Non si mosse, ma la sua pelle vibrò.
Il Risveglio
«Se vuoi che mi fermi, dimmelo.» La mia voce era roca, spezzata dal desiderio.
Lei scosse appena il capo. E quel no, così piccolo, spalancò un universo.
Le mie dita risalirono lente, oltre il confine proibito. La trovai già bagnata sotto la sottile barriera delle mutandine, un piccolo segreto che gridava contro la sua maschera demure.
«Sei così sporca dentro quanto sei angelica fuori…» le sussurrai.
Sottomissione e Furia
Le sue mani, prima inerti, si aggrapparono alla mia camicia, strappandola quasi. Era come liberare una bestia tenuta in gabbia troppo a lungo.
Solleva il bacino verso di me, offrendosi. Infilai due dita sotto il tessuto, e sentii quanto mi desiderava: calda, pronta, palpitante.
Non c’era bisogno di parole: solo gemiti trattenuti, respiri spezzati.
Mi inginocchiai davanti a lei, tirandola verso il bordo del divano. Spostai la gonna con brutalità gentile, abbassai le mutandine fino alle caviglie e la guardai, umida, tremante, perfetta.
Assaggio Proibito
La mia lingua tracciò un primo cerchio lento, assaporando ogni goccia del suo sapore proibito. Lei inarcò la schiena, trattenendo un gemito con il dorso della mano.
La voglia esplose in me. Le mani sotto le sue cosce la sollevavano, mentre la mia bocca diventava più avida, più sporca, più famelica.
Ogni leccata, ogni morso leggero, ogni sospiro che le strappavo la spogliava di un pezzo della sua facciata innocente.
La Dea Oscena
Quando finalmente venne contro la mia lingua, con un gemito strozzato, mi guardò con occhi pieni di lacrime e di gratitudine.
«Ancora…» sussurrò.
Non ebbi bisogno di altro. La caricai in braccio e la portai nella prima stanza libera. La adagiai sul letto come una reliquia preziosa da profanare.
Il mio sesso era duro come la pietra. Senza smettere di fissarla negli occhi, abbassai i jeans e lo liberai.
Lei guardava, le guance rosse, la bocca socchiusa. Non era più la ragazzina demure del campus: era una creatura famelica, pronta a prendersi tutto.
La penetrai lentamente, centimetro dopo centimetro, gustando ogni respiro, ogni smorfia, ogni gemito.
Si aggrappava a me con forza disperata, le unghie nella mia schiena.
Ogni colpo era più profondo, più violento. Sentivo il suo piacere montare come una tempesta pronta a travolgerci.
«Non fermarti…» mi implorava tra i denti.
E io non mi fermai. La presi con tutto me stesso, senza filtri, senza dolcezza finta, solo pura brama.
Quando venimmo insieme, fu un’esplosione furiosa, viscerale, indimenticabile.
Restammo così, uniti, ansimanti, fino a quando il mondo fuori tornò a esistere.
Eloise sorrise, un sorriso complice, sporco, finalmente vero.
Il segreto era nostro.
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