
La vacca napoletana
La storia che vi voglio raccontare parla di una giovane donna napoletana e di un gioco perverso di cui divenne l’inconsapevole protagonista. Ed insieme a lei vi racconterò di un uomo, di un cuckold, che ha ceduto la sua vacca ad un altro Vaccaro. Melina ha trent’anni, una famiglia disagiata e tanti problemi di autostima dovuti al suo corpo grasso. La giovane donna pesa 121 kg e ha due tettone che sembrano mongolfiere. Capelli neri e occhi scuri che si nascondono spesso nella sua cameretta lontana da quegli sguardi che la fanno sentire inadeguata. Passa molto tempo da sola in quella camera, sognando l’uomo che la porterà via e che la amerà per sempre.
Finalmente, un giorno di un po’ di tempo fa, Melina conosce un uomo. La ragazza si innamora follemente, lui è gentile, premuroso e adora i suoi rotoli di ciccia. I due iniziano a frequentarsi coinvolgendo anche le famiglie, insomma per tutti era una storia d’amore che coronava i sogni di Melina. Per un po’ di tempo le cose fra i due andarono bene e anche il sesso era qualcosa di speciale, almeno per la ragazza che sognava il suo mulino bianco. All’uomo piaceva affondare il cazzo nei rotoli di ciccia della donna e nel suo immenso culone. Ma per lui, lei non era il sogno che si avvera…
Francesco il cuckold
L’uomo si chiama Francesco e per tutti è un uomo integerrimo e senza vizi ma la verità è un’altra. Francesco ha diversi vizi in fatto di donne ma quello che più lo eccita e l’essere un cuckold. L’uomo vorrebbe che la sua ragazza andasse a scopare con altri. Sarebbe lui stesso ad accompagnarla e poi a godere del resoconto dell’amplesso ma Melina non ci sta. Melina è una brava ragazza che vorrebbe solo sposarsi e passare la vita con lui. Francesco si stanca in fretta di questa situazione che ritiene così anonima e noiosa.
Lui comincia a non fare più sesso con lei è un po’ alla volta si allontana. A Melina manca il cazzo di Francesco e sente che il suo uomo non è più lo stesso e lo affronta. Francesco allora inventa il suo dramma e convince la donna che purtroppo quel cazzo non funziona più. La ragazza è incredula davanti a quell’uomo che ama e che le sta dicendo che tra loro è finita perché non è giusto che lei rinuncia il sesso per colpa sua. Immaginate il dramma di li che prova a fargli cambiare idea, piangendo e strepitando mentre lui già pensa alla prossima da troia da trovare.
Antonio il Vaccaro
Passano i mesi, lei lo cerca spesso e i due si scambiano messaggi di tanto in tanto, lei lo vorrebbe indietro ma lui ha piani decisamente diversi. Si, includono Melina ma non nel modo che vorrebbe lei. L’uomo è scaltro e ha mosso tutte le pedine a disposizione per dare scacco matto al re. Ed ecco entrare in scena il Vaccaro.
Tramite un’amica il nostro cuckold riesce a far entrare in contatto la giovane Melina con Antonio il porco. Antonio è un uomo di circa 50 anni, i capelli bianchi ma un viso ancora molto giovanile. Certamente un uomo affascinante, dal sorriso aperto e di grande esperienza in fatto di donne. L’uomo comincia a tartassare Melina di messaggi, la fa sentire importante ma soprattutto bellissima.
I messaggi diventano via via sempre più spinti e Antonio mostra tutto al nostro Francesco, ogni messaggio, ogni foto che è riuscito a strappare alla donna con promesse di amore eterno. Antonio è molto chiaro nelle sue intenzioni, certo non con Melina, ma a Francesco dichiara apertamente di volersi solo chiavare la vacca, esattamente come si erano accordati. Francesco è in visibilio e non vede l’ora di sapere che Melina si è fatta scopare e riprende anche con lei una conversazione via chat decisamente più fitta.
Il primo incontro
Antonio nel frattempo continua la sua serrata seduzione e finalmente Melina capitola. I due prendono appuntamento per potersi finalmente conoscere, l’uomo andrà a prenderla con la sua macchina e andranno a fare un giro. Forse Melina, preparandosi, pensava soltanto che Antonio potesse essere l’uomo giusto, quello che le avrebbe fatto dimenticare il suo Francesco.
Quando Antonio andò a prenderla lei sali in macchina col suo enorme vestito a fiori che faticava a contenere quelle enormi mammelle. Dopo un leggero imbarazzo iniziale e un bacio appassionato, l’uomo mise in moto e si infilò nel traffico guidando verso la periferia. Raggiunsero un’area industriale che evidentemente l’uomo conosceva bene dato che, a colpo sicuro, infilò l’auto dietro una piccola fabbrichetta abbandonata. Antonio fece scendere Melina dall’auto e la fece appoggiare al cofano.
Lo vuoi il mio cazzo?
Per qualche minuto i due si baciarono con molta passione. Lui le accarezzava i capelli e lei si scioglieva in quel bacio infinito. Poi l’uomo la fece entrare dentro la fabbrica. Nel grande stanzone c’era solo cemento e puzza di urina. Al centro campeggiava un materasso logoro e decisamente molto sporco. La donna non avrebbe voluto sdraiarsi di sopra ma l’uomo era così eccitato e così pressante che lei si ritrovò con la schiena appoggiata su vecchie macchie di sperma.
Antonio le aprì il vestito e tiro fuori le mammellone da quell’enorme reggiseno. Tuffo il viso tra quelle bocce morbide mentre con le mani si sbottonava i pantaloni. “Lo vuoi il mio cazzo?” le chiedeva e continuava a ripeterlo e a ripeterlo mentre iniziava a sfregare vigorosamente la cappella tra le labbra di quella figa. Nessuna preparazione, nessuna lingua a leccare quella figa che tanto la bramava.
La vacca fottuta senza pietà
Antonio la penetrò spingendo con tutte le sue forze per farsi spazio tra le pieghe della carne. La sentiva calda è molto bagnata. Guardava i rotoli sulla pancia di Melina e quelle tettone che sembravano due balene spiaggiate. Si eccitava di brutto quando scopava una donna grassa, palpeggiava compulsivamente le pieghe mentre il cazzo gli diventava sempre più duro dentro quella figa. Dopo qualche minuto lo tiro fuori e andò a mettersi dietro la sua testa, le fece inarcare il collo e puntellandosi sulle mani come se facesse delle flessioni cominciò a pomparglielo nella bocca.
A Melina sembrava di soffocare, il suo Francesco non aveva un cazzo di quelle dimensioni e di certo non le avrebbe mai fatto quello che le stava facendo Antonio. L’uomo si tirò in piedi e guardandola dall’alto in basso le disse “ora voglio fotterti da dietro come una troia”. La fece mettere a quattro zampe e passò un minuto buono a osservare quel corpo che voleva usare e sporcare.
Antonio si sentiva come un animale in quel momento, come un toro pronto a montare la vacca. Si mise dietro di lei e appoggiò la cappella al buco della figa. Poi dalla tasca tirò fuori il cellulare e senza farsene accorgere le scattò una foto. Mise il cazzo dentro e iniziò a fotterla senza pietà e senza alcun interesse nel farla godere.
La compravendita
Ma a Melina quel grosso cazzo piaceva e la sua figa sbrodolava come non le succedeva da molto tempo e quell’essere trattata come una sgualdrina che la faceva sentire sporca in fondo la eccitava. ” Ué ué Melì, hai la figa troppo larga…facciamolo in culo, eh amore mio? te lo fai scopare il culo dal tuo Antonio?” Melina provò a dire di no, non lo aveva mai fatto con un cazzo così grosso, e aveva paura, non solo che le facesse male ma che l’uomo una volta fatto tutto non l’avrebbe più voluta considerandola una puttana.
Ma l’uomo stava già spingendo la cappella nel suo culo. Le bruciava ma allo stesso tempo voleva che lui continuasse. Quando il cazzo fu tutto dentro l’uomo cominciò a spingere forsennatamente incurante di cosa sentisse lei. Continuava solo a dirle gemendo ”Ti sborro in culo Ti sborro in culo…” e dopo qualche minuto il suo cazzo si svuotò completamente in quel culone grasso. Bianca viscida e appiccicosa sborra calda nelle sue viscere. Quando finì si tiro fuori e guardò quel culo rimasto aperto immortalando, con un’altra foto, lo sperma che fuoriusciva da quel buco scuro di quella grassa vacca napoletana.
I minuti successivi furono di completo imbarazzo per Melina. Si rivestì senza guardarlo. Poi lui si avvicinò e le disse ” si vede che ti piace il cazzo e io te lo do ancora se fai la brava…non ti preoccupare, vai ora sali in macchina che ho fretta”. E mentre la donna in silenzio risaliva in auto il Vaccaro fece il suo pagamento. Mandò le due foto al suo socio in affari. Francesco guardava la sua Melina, tutta aperta e piena di sperma, ed era felice di aver ceduto la sua grassa vacca napoletana.
Racconto di Viola199 con la collaborazione di Francesco